Celina Martin (Suor Genoveffa del Volto Santo)
Come molte delle sue sorelle, Celina nutrì un forte desiderio di dedicarsi alla vita religiosa. La sua formazione spirituale fu fortemente influenzata dai genitori, che le insegnarono l’importanza della preghiera quotidiana, del sacrificio e dell’amore verso il prossimo. Celina dimostrò anche un grande attaccamento alla sorella Teresa, condividendo con lei momenti di intimità familiare e di crescita spirituale, che rafforzarono la sua vocazione.
La vita monastica
Nel Carmelo di Lisieux, Celina prese il nome religioso di Suor Genoveffa del Volto Santo. Come le sorelle Teresa, Paolina e Maria, Celina scelse la vita contemplativa, dedicandosi alla preghiera, al silenzio e alla meditazione. La sua vita religiosa fu caratterizzata da umiltà, costanza e devozione, diventando un esempio di fedeltà discreta ma intensa alla propria vocazione.
Suor Genoveffa del Volto Santo era nota per la sua dolcezza e la capacità di offrire sostegno alle consorelle. Pur vivendo nell’ombra e senza cercare riconoscimenti, incarnava i valori della famiglia Martin: dedizione, amore per Dio e servizio agli altri. La sua spiritualità silenziosa e coerente dimostra che la santità non dipende dalla fama, ma dalla fedeltà quotidiana ai propri ideali religiosi.
Relazione con Teresa e le sorelle
Celina mantenne sempre un legame affettuoso con Teresa, che nelle sue lettere parlava spesso dell’amore e della bontà delle sorelle. L’influenza reciproca tra le sorelle contribuì a rafforzare la fede e il desiderio di vivere pienamente la vocazione religiosa. Celina, come sorella minore, ricevette ispirazione dalle maggiori e, al contempo, divenne fonte di consolazione e supporto spirituale per la famiglia, offrendo preghiera e dedizione anche nei momenti più difficili.
Eredità spirituale
Suor Genoveffa del Volto Santo rappresenta un modello di santità nascosta e silenziosa. La sua vita testimonia l’importanza della costanza, dell’umiltà e del servizio silenzioso, mostrando come la santità possa esprimersi anche nei gesti quotidiani e nelle scelte nascoste. Celina ricorda che la vera grandezza spirituale non è fatta di gesti straordinari, ma della fedeltà perseverante a Dio e al proprio cammino di vita.
